l’arte trascende la storia

Posto che – come affermava un eminente critico – l’arte trascende la storia e, nello stesso tempo partecipa alla medesima, molto mi gratifica parlare di Giovanna Mazzagardi Spano che, della storia conosce tutto, che della vita apprezza tutto in un’acculturazione profonda a sempre più perfezionata.

Giovanna è una creatura solare che vive panteisticamente sulla terra, affannandosi a riconoscere, nel volo, gli uccelli, riconoscendo erbe e fiori con l’etimologia latina.

E guarda tutto con occhio avido e incamera ricordi che poi, realizza nei suoi splendidi, inusitati e singolari Presepi.

Immersa in un sogno senza tempo, il suo mondo viene raccontato con un linguaggio tutto “nostro” senza che ciò significhi limite o provincialismo; fatto di sole, di aridità, talora di quel selvaggio stupore che, in certe ore del crepuscolo o dell’aurora, assumono le zolle dei monti e l’acqua dei fiumi

Ci sarebbe, naturalmente e primariamente, il discorso sulla qualità dell’artista e come tali qualità si traducano nella concretezza dell’opera. Già vale accennare ad un suo maturo padroneggiare il campo segli elementi di cui si serve, in vista di risultati pieni di grazia e, insieme, di tensione, con artigiana abilità, sorvegliato gusto, efficacia espressiva e uno schietto bisogno di allineare freschezza emotiva a adeguatezza comunicativa.

Così, come i paesaggi sono “costruiti” dall’artista sempre in chiave interiore, da un impressionismo tutto intessuto di richiami all’immaginazione, la dove tanti pittori o scultori si limitano a esprimere ‑più o meno bene‑ la natura, la Mazzagardi non solo la interpreta ma le trasfonde luce, un pizzico di magia, un balenare di colori, quasi che ne estraesse I’animo, con una netta vittoria dello spirito, perchè nelle opere si trova sempre non soltanto la vitalità, ma uno specifico sentimento fuso in una tecnica sempre molto personale.

In definitiva la Mazzagardi possiede quella felicità di espressione del vero artista. E’ quel che si dice una artista di razza. In questo senso i suoi dipinti, la sua statuaria, i suoi Presepi, l’uno all’altro affiancati, possono venire intesi come “l’iter” di un processo di identificazione in cui l’artista si scandaglia per capire le ragioni della propria armonia con se stessa a con il mondo.

Giovanni Alberto Magnelli